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STAN RIDGWAY

In music, Stan Ridgway on gennaio 30, 2009 at 22:52

anatomy

Ma quanto sarà bello, ‘sto disco?

Sì, lo so che ha già dieci anni, che dopo ne sono usciti altri due eccetera eccetera, ma sarebbe anche l’ora di farne un altro…

E vi ricorda qualcosa, la copertina?

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  1. Mi ricorda anche la locandina di “Burn After Reading ” dei Coen.

    A proposito di Stan Ridgway, che non conoscevo, ho letto su ondarock:”La sua musica, all’incrocio tra le colonne sonore di Ennio Morricone e gli scritti di Jim Thompson, è certamente una delle conquiste più alte e significative degli anni 80″.

    Il suo “The Big Heat”, sempre quelli di ondarock, lo mettono tra le pietre miliari del rock.

  2. Allora non ascolti solo jazz 😉
    Il mio migliore amico (si chiama Luca, tralaltro) suona il pianoforte al conservatorio di Parma, arrotonda a festival pucciniani ma la sua passione è il jazz- considerato che lui è esperto in maniera maniacale e io a malapena conosco Davis, Mingus e Coltrane in materia di solito scelgo un prudente silenzio.
    Le canzoni di Stan Ridgway sono spesso piccoli film in forma sonora.
    Io possiedo i due dei Wall of Voodoo e i primi tre solisti.
    Call of the West ha delle splendide canzoni- Factory su tutte ,la title track, Lost Weekend ma il mio favorito è Dark Continent, che ha un feel più new wave spigolosa alla Wire/ Devo e in genere ascolto in blocco.
    Fra i dischi solisti preferisco Mosquitos- Calling out to Carol, Peg and Pete and Me che è quasi il postino suona sempre due volte, A Mission in Life con il barista che “I give ‘em oceans (emotions?) to drink /then they drown in the tide”

  3. Che disco! Tra l’altro Luca, lo presi da te, ricordi?.
    Stan è un’artista fantastico, con una voce pazzesca; le canzoni sono veramente piccoli racconti dove senti l’odore della polvere, il sapore del whisky e la granezza epica della periferia americana.
    Alcuni anni fa venne anche in concerto a Firenze dove incantò tutti ed io che ai concerti prendo sempre dei gadget, nel caso del vecchio Stan scelsi il bicchierino da whisky.
    Ci sono della perle negli ultimi anni di musica che è giusto riscoprire.
    Bravo Luca!

  4. Eh, beh…
    Di Ridway ho parlato pure io, di recente.
    Un grandissimo.

    E comunque, la più grande è CAMOUFLAGE.
    American Gothic e Ennio Morricone.

    tic

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